[vc_row type=”in_container” full_screen_row_position=”middle” scene_position=”center” text_color=”dark” text_align=”left” overlay_strength=”0.3″][vc_column column_padding=”no-extra-padding” column_padding_position=”all” background_color_opacity=”1″ background_hover_color_opacity=”1″ column_shadow=”none” width=”1/1″ tablet_text_alignment=”default” phone_text_alignment=”default” column_border_width=”none” column_border_style=”solid”][vc_column_text]E’ da molto che se ne parlava, era già stato proposto dal Baruffa qualche tempo fa ma non ce n’era stata occasione quindi non se n’era fatto nulla. Ma questa volta c’è Aldo: il mitico indovino va spesso in valle e la conosce come le sue tasche, il venerdì ci va con la MTB e nota che il livello è perfetto: domenica si stecca!

Gruppo composto da Pota, Fara, Ciulu, RastaRichi, Nicholas, Aldo, me e mio pà che viene ad accompagnarci.

Per strada vediamo che L’anza è bello grasso, acqua grigia: magari ci si può pensare per la seconda discesa.

Saliamo fino all’imbarcho in macchina per una stradina sterrata bella impervia (la Lada Niva e la Freemont se la cavano benissimo) grazie ai permessi acquistati in un alimentari a Borca. Arrivati su cominciamo a fare scouting a salire: l’idea iniziale era quella di aprire i calderoni: spattacolari slides intervallati da comodi laghetti quando il livello è basso

Ed ecco il primo problema: i laghetti non ci sono più è le brevi slides sono diventate un enorme scivolo da cui l’acqua scende potentissima senza avere una linea ben precisa.

E non sarebbe stato un problema così grosso se non ce ne fosse stato un altro ben più grande: sotto le slides c’era,bello incazzato, un enorme cilindro, in gola, di cui non si vedeva il fondo, senza la possibilità di sbarcare prima nè di fare sicura: i calderoni saltano.

Poco male: procediamo con il tratto “classico”. i deu fede, nicho e io facciamo la prima rapida, la più divertente, gli altri si imbarcano sotto. Discesa decisamente rilassata in un contesto spettacolare.

Dopo aver pranzato pensiamo a cosa fare: andaimo a vedere l’anza altissimo (non recensito) : che torrente! Acqua marrone, largo si e no 3 metri, compresso e molto pendente: magari un’altra volta, l’acqua corre abbestia e non si vede possibilità di sbarcare.

Ed è qui che il Pota nota la perla: vede un affluente, risale un po’ ed eccolo comparire: un bel passaggione appena sotto una cascatona di 30 metri: non fa tempo a dirlo che noi siamo già cambiati e pronti all’imbarco, solo dopp scopriamo essere il quarazza stesso.

Disposte le sicure il primo a partire è Ciulu, dopo Aldo, io e infine Nicholas: spettacolooooooo!

Ciulu pennella, Aldo manca un po’ il boof ma se ne esce con un eskimone, io booffo, la barca rimbalza letteralmente e finisco nel pentolone a destra: in barca si esce agevolmente, Nicholas rimbalza anche lui ma va via liscio.

Man of the day: Aldo, grandissimo a fare il passaggio!

-Carlo Gatti

Godetevi video e foto![/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]