Domenica 21 maggio, prevista uscita sociale con i corsisti del ccn in valsesia in occasione del Valsesia River Festival.

Nicholas è già su dal giorno prima con Luca, Marco e altri amici di vari clubs, così io e i due fede decidiamo di partire ad un’ora impensabile per fare una discesaprima di quella del club, e così è: alle 7 Fede Ciulu è da me, passiamo da Fara e partiamo.

L’idea per la giornata è chiara: Egua. Prima o dopo lo vogliamo fare.

Si parte con un Mastallone dal frullatore in giù: per me tratto nuovo, SPETTACOLO. Nicho (povero….) aveva mal di gola così ha deciso di farci il recupero e restare a oziare ancora un po’ al monrosa: vabbè ci imarchiamo in tre.

Problema: il barbarossa (unico ad aver fatto il tratto) non si ricordava dove fosse il trasbordo, fatto che ci ha costretto a scendere ogni rapida di cui non si vedeva la fine a controllare, così da farci fare il tratto basso (da sotto la golettab allo sbarco sopra la z) in circa 20 minuti con poca acqua.

Io conto due eskimi, due nel tratto sopra, in un rapidone in cui non ho ben capito cosa sia successo e uno nel tratto basso causa stanchezza e uno dei molti sassi affiornati che abbiamo preso, morale: allo sbarco scopro di aver rotto il longherone anteriore della mia Spade (poco male, me ne spediscono gratis uno della versione nuova 🙂 )

A causa del poco tempo decidiamo di sbarcare e non di scendere fino alla z come avevamo pensato all’inizio.

Ore 10.45: Sandro, Paolo, Giovanni, Ciro e Stefano PM ci aspettano un po’ spazientiti al Baraggiolo, il loro compagnia c’erano Luca, Marco, Gianluca e tantissima altra gente di diversi club che cercavano di organizzarsi per le discese.

Poi arriva il Pante, insieme a Lolo e massimo che propongono a Paolo un’idea a cui sarebbe difficile rinunciare: Egua.

L’estrema benevolenza di quelli che erano venuti su per fare il tratto gara con i principianti (soprattutto data dal fatto che alla fine i princiapianti non c’erano) ha fatto in modo che noi giovani  potessimo seguire Paolo e Pante nelle loro pazze avventure : si va verso Ferrate.

Arriviamo là ma, visto il livello e il fatto che fossero solo in 2 su 8 a conoscere il fiume, si decide di andare verso il Sorba (azzzzzzz) scendendo incontramo una carovana di macchine cariche con a capo Davide Longoni: loro fanno Egua in 15.

Sorba: spettacolo. partiamo dagli ultimi due salti del Gronda: capisco che oggi è una buona giornata per booffare con la spade: VOLA

Anche il Pante vola, ma di traverso, sul salto sotto il ponte del Gronda, prende la roccia a sx e atterra rovesciato, per fortuna non si fa male.

Appena prima degli scivoli del Sorba arrivano anche Remo, che si imbarca con noi, e mio pà, che dopo una mattinata di lavoro, munito di macchina fotografica ci segue per farci foto e video 🙂 .

Fiume: spattacolare, compagnia: ottima, giornata: perfetta.

dopo l’ultimo passaggio ecco la difficoltà più grande del fiume: lo sbarco. Pante fa apposta a dirci di sbarcare a sinistra, facendoci arrampicare su un pendio friabile pieno di foglie e rami. Ho appena trovato l’unico momento in cui la Spade non aiuta: tra i suoi 22 chili e la mancanza del longherone utilizzabile come maniglia risalire è un supplizio.

Dopo essere sbarcati Fede Ciulu, Nicho, Pante e gli altri vanno per un alpin, io e Fara preferiamo un panino, Paolo deve tornare di corsa a casa.

andiamo a vederli alla passerella: apre Lolo, si prospettano risate. E così è:

I canoisti sono stanchi e seguono Lolo che, giusto per prendere la sua dose quotidiana di parole dal Pante, sbaglia completamente linea e va tutto a sinistra: molti vanno in eskimo alcuni si incagliano altri lo insultano. Pante e Remo invece passano dalla parte giusta e pennellano.

riassunto della giornata: Stecca, Figata, Longherone nuovo e tanta stanchezza ma anche moltissimo divertimento. Bella lì

 

carlo gatti